03 dicembre 2017

Studi d'autunno



Rispetto ai miei lavori, sono spesso insoddisfatta e subito impaziente di cominciare il prossimo per provare a fare di meglio. Vedo i difetti ma questo non mi impedisce di provare un po' di soddisfazione per le parti che invece sono venute meglio. Non mi piace lasciare i lavori incompiuti.
E tuttavia, quando guardo i taccuini di altri, finisco per apprezzare di più proprio ciò che nei miei mi dà fastidio, e mi innamoro delle pagine incompiute, disordinate, scomposte. Quelle più scarabocchiate e piene di ripensamenti.
Questo mi ha fatto capire che devo imparare ad essere più indulgente con le mie pagine malriuscite o incompiute.
Perciò pubblico questi due lavori che fanno parte della mia produzione più recente: una veduta del giardino del Bistrot Santa Rosa e una del parco di Villa Vogel.
Entrambi incompiuti, niente più che studi per esercitarmi nella tecnica dell'acquerello.
E resto abbastanza stupita nel vedere come due lavori fatti a distanza di un paio di settimane in luoghi diversissimi finiscano per assomigliarsi in modo sorprendente, come se il paesaggio esterno non sia stato che un pretesto, e il vero soggetto sia da cercare altrove, in un luogo non visibile agli occhi.
(Matita e acquerello su taccuino Moleskine)

Regarding my works, I often feel unsatisfied and immediately impatient to start the next one to try to do better. I see the flaws but this does not prevent me from feeling a bit of satisfaction for the parts that instead came better. I do not like unfinished works.
And yet, when I look at the sketchbooks made by others, I end up appreciating more just what bothers me more in mine, and I fall in love with the unfinished, disordered, messy pages. Those more scribbled and full of second thoughts.
This made me realize that I must learn to be more indulgent with my poor or unfinished pages.
So I publish these two works that are part of my most recent production: a view of the garden of the Santa Rosa Bistrot and one of the park of Villa Vogel.
Both unfinished, nothing more than studies to practice the technique of watercolor.

And I'm quite amazed to see how two works made a couple of weeks apart, in very different places, at the end resemble each other surprisingly, as if the external landscape is just a pretext, and the real subject is actually elsewhere, in a place not visible to the eyes.
(Pencil and watercolor on Moleskine Sketchbook)

1 commento:

  1. In effetti spesso sono più belle le opere incompiute di quelle finite e perfette...ciao, Arianna

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