30 novembre 2010

Il "Palazzo del Sonno" - The "Palace of Sleep"


In città è chiamato il "Palazzo del Sonno", la sua massa imponente domina il Viale Spartaco Lavagnini nel suo tratto più vicino alla Fortezza da Basso. Ed è proprio dai giardini della Fortezza che ho scelto di realizzare questo piccolo acquerello, per fare in modo che la cortina degli alberi del viale smorzasse un po' l'enorme mole di questa costruzione, sede delle Ferrovie dello Stato.
Da tempo quando osservo questo palazzo lo immagino simile a una gigantesca nave che viaggia attraverso il tempo, il cui equipaggio è costituito dalle persone che ogni giorno si vedono entrare in silenzio nei grandi portoni, dentro al quale probabilmente ogni azione è regolata da rigide procedure, e dove forse si trovano fantastici, sterminati archivi di disegni di treni ed opere ferroviarie...


In the city it is known as the "Palace of Sleep", its imposing mass dominates the Viale Spartaco Lavagnini in its part that is closer to the Fortezza da Basso. And it's just from the garden of the Fortezza (Fortress) that I chose to make this small watercolour, to let the curtain of trees smooth a little the huge mass of this building, where stays a branch of the State Railways.
For some time, when I've been looking at this palace, I've imagined it as similar to a gigantic ship sailing through time, whose crew is made of those who are seen every day entering the large doors in silence, where probably every act is ruled by rigid procedures, and where maybe there are fantastic, endless archives of drawings of trains and railway works...

10 novembre 2010

"Chi si ferma, sogna" - "The one who stops, dreams"


"Chi si ferma, sogna" sta inciso sulla pietra della fontana al centro di questa piccola piazza nel centro di Firenze.
In realtà, questo spazio non è nato per essere una piazza: in origine faceva parte del monastero quattrocentesco intitolato alla Santissima Annunziata e a Santa Caterina dove risiedevano le monache di clausura dette "le murate" e più tardi, dal 1851 al 1983, negli anni in cui il monastero ebbe la funzione di carcere della città – il carcere delle Murate – fu il cortile in cui i detenuti trascorrevano la loro "ora d'aria".
Soltanto da pochi anni, dopo che il carcere è stato riconvertito in complesso di edilizia pubblica, gli è stata assegnata questa nuova destinazione. Tuttavia, le piccole, strette finestre, gli angusti passaggi e i muri antichi continuano a raccontare il passato di quest'ampia parte di città, ed anche i moderni pilastri metallici che ho ritratto nell'acquerello, simili alle sbarre di una gigantesca cella, intendono mantenere la memoria di questo luogo, che come si legge sulla stessa fontana, fu un tempo "sede di pena e costrizione", ed "è ora pubblica piazza dedicata alla libertà e allo scorrere della vita".

"The one who stops, dreams" is carved on the stone of the fountain placed in the middle of this small square in the centre of Florence.
Actually, this space wasn't created to be a square: originally it was part of the XV Century monastery dedicated to the Santissima Annunziata (Most Holy Annunciation) and to Santa Caterina (Saint Catherine) where the cloistered nuns called "le murate" ("the walled up") stayed and later, from 1851 until 1983, in the years when the monastery was used as city jail – le Murate jail – it was the yard where the prisoners spent their hours of recreation.
Only in the last few years, after the jail has been transformed into a public housing complex, the square has gained this new function. However, the small windows, the narrow passages and the ancient walls keep on telling the past of this wide part of the city, and also the modern metal pillars that I have represented in my watercolour, resembling the bars of a gigantic cell, are intended to maintain the memory of this place, which as can be read on the same fountain, once was "a place of punishment and duress" and "is now a public square dedicated to freedom and to the flow of life".

06 novembre 2010

Armonia e decadenza alla Santissima Annunziata - Harmony and decay at the Santissima Annunziata


Passare, e magari fermarsi per una breve sosta in piazza Santissima Annunziata significa prendersi una pausa dalla confusione delle strade affollate per lo shopping o per il turismo ed immergersi in una dimensione dove regnano la geometria, le proporzioni, la razionalità. Qui non ci sono negozi o altre attrazioni, ma solo la serena armonia di sobrie architetture rinascimentali.
In questo schizzo ho raffigurato l'angolo che questa piazza forma con via della Colonna, dove termina il loggiato dello Spedale degli Innocenti di Filippo Brunelleschi, costruito a partire dal 1419 e, sulla sinistra, il portico seicentesco della chiesa della Santissima Annunziata.
È una piazza accogliente, grazie alle scalinate sulle quali si può sedere, ai portici che offrono riparo, alle piacevoli fontane (una di queste è visibile in un mio precedente post); purtroppo proprio per questo motivo è esposta al degrado portato dalla presenza di persone senza fissa dimora, non tutte fra le più tranquille.


Passing through piazza Santissima Annunziata and stopping there for a short pause means taking a break from the mess of the streets crowded for shopping or for tourism and submerge oneself in a world ruled by geometry, proportions, rationality. Here there are no shops nor other attractions, but only the quiet harmony of plain Renaissance architectures.
In this sketch I have represented the corner formed by the square with via della Colonna, where the loggia of the Spedale degli Innocenti — built by Filippo Brunelleschi from 1419 — ends and, on the left, the XVII Century porch of the Santissima Annunziata church.
It's a welcoming square, thanks to the stairs where one can sit, to the loggias that offer shelter, to the pleasant fountains (one of these can be seen in one previous post); unfortunately just for this reason it's exposed to the decay brought by the presence of homeless people, not all of the most quiet kind.