21 luglio 2011

Gli alberi danzanti - The dancing trees


Passando da questa piazza alcune settimane fa, ebbi la piacevole sorpresa di trovarla invasa da ragazzini che giocavano a pallone, creando un'animazione rumorosa che non mi aspettavo in questa parte di città posta fra la ferrovia e i viali, una sorta di isola indisturbata in mezzo alle correnti, fatta di spazi tranquilli, villini eclettici, caseggiati di inizio Novecento.
Quando ci sono tornata per realizzare questo acquerello, nell'ora più calda di un giorno di piena estate, ho trovato un'atmosfera molto diversa: la piazza era semideserta, le panchine vuote, nessuna voce risuonava nell'aria.
Solo gli esili pini del giardino centrale sembravano dotati di vita; osservandone i tronchi obliqui e le chiome che sfidavano il sole rovente per offrire alla piazza qualche angolo d'ombra, ho avuto la sensazione che le loro pose instabili, pur bloccate nell'immobilità estrema, stessero formando i passi di una danza.

Walking through this square a few weeks ago, I had the pleasant surprise of finding it invaded by boys playing soccer, producing a noisy liveliness that I wasn't expecting in this part of the city placed between the railway and the boulevards, a sort of island amid the streams, made of quiet spaces, eclectic houses, early Nineteenth century blocks.
When I came back there in order to make this watercolour, in the hottest hour of a midsummer day, I found a very different atmosphere: the square was half deserted, the benches empty, no voice was echoing in the air.
Only the thin pines of the central garden seemed alive; looking at their oblique trunks and at their foliage challenging the hot sun to offer the square some spot of shade, I had a feeling that their unstable poses, although blocked in extreme immobility, were forming the steps of a dance.

04 luglio 2011

Finestre su Via de' Conti - Windows on Via de' Conti


In questi giorni di caldo intenso, se decido di muovermi in città nelle ore centrali del giorno, scelgo volentieri di percorrere le vie più strette, quelle che se favorite dal giusto orientamento possono offrire ombra e una piacevole frescura; e poco importa se non vi si incontrano negozi e vetrine accattivanti: si può sempre alzare lo sguardo verso l'alto, e incuriosirsi osservando le finestre che ora mostrano, ora nascondono dettagli di attività e di vite sconosciute.
In questa via a metà strada fra il Duomo e la chiesa di Santa Maria Novella, non ho resistito al silenzioso richiamo di queste finestre con le persiane spalancate nell'ombra, sotto alle quali ho avuto quasi la sensazione di aver varcato, indiscreta, i confini di uno spazio privato.


In these days of intense heat, if I decide to walk through the city in the central hours of the day, I'm glad to choose the narrowest streets, the ones that can offer shadow and pleasant freshness if they are favoured by the right orientation; and it doesn't matter if one doesn't meet catchy shops and shop windows there: one can always look up and be intrigued observing the windows that now show, now hide details of unknown lives and activities.
In this street situated halfway between the Duomo and the church of Santa Maria Novella, I couldn't resist the silent call of these windows with their shutters wide open in the shadow, under which I almost felt as if I had crossed, indiscreet, the borders of a private space.