29 luglio 2012

La Pagliazza e dintorni

 


Per lo Sketchcrawl n. 36 del 14 luglio scorso, insieme a Roberto, Jukio e Giacomo Filippo siamo andati a disegnare nella zona centrale di Firenze, vicino al Duomo, dove le strette strade della parte più antica della città offrono ombra anche nelle giornate più calde. Abbiamo cominciato i nostri schizzi nella piccola piazza Santa Elisabetta, dominata dall'antichissima Torre della Pagliazza. Dopo aver fatto qualche ricerca, ho scoperto che con il nome di "palliazza" si indicavano in genere le torri carcerarie, e infatti l'originaria funzione svolta dall'edificio fra il XII e il XIII secolo era quella di carcere femminile, mentre successivamente fu utilizzato come torre campanaria di una chiesa attigua, ormai non più esistente. Oggi fa parte di un albergo, ma continua ad attrarre l'attenzione dei turisti, che non mancano di fermarsi ad osservarla, incuriositi dalla sua storia e dalla sua unicità nel panorama cittadino, in quanto unica torre a pianta circolare giunta fino ai nostri giorni.
Nel secondo disegno ho ritratto una delle costruzioni che affacciano sulla piazza, con i caratteristici sporti, ovvero mensole in legno che reggono la parte superiore sporgente.
Qui ogni palazzo ha molte storie da raccontare, e viene voglia di perdersi dietro a ogni minimo dettaglio: purtroppo ho potuto dedicare solo un paio d'ore allo Sketchcrawl, e mi è dispiaciuto dover lasciare la compagnia troppo presto, quando ancora avevo voglia di disegnare e avrei voluto avere più tempo per conoscere meglio i miei compagni di disegno. Non mi resta che sperare nella prossima volta...
(matite acquarellabili su taccuino da viaggio Winsor and Newton 14,9x21 cm).


For the Sketchcrawl no. 36 of last July 14th, together with Roberto, Jukio and Giacomo Filippo we went to sketch in the central area of Florence, near the Cathedral, where the narrow streets of the oldest part of the city give shadow even in the hottest days. We started making our sketches in the little Piazza Santa Elisabetta, dominated by the age-old Torre della Pagliazza. After I made some research, I discovered that the name "palliazza" generally indicated the prison towers, in fact the building was at first used as a women's jail between the Twelfth and the Thirteenth Century, while later it was used as bell tower of a church nearby, now lost. Today it is part of a hotel, but it keeps on drawing to itself the attraction of tourists, who never fail to stop and look at it, intrigued by its history and by its uniqueness in the city, as it's the only tower with a round shaped plan that has survived until today.
In the second sketch I portrayed one of the buildings facing the square, with its characteristic sporti, i.e. wooden cantilevers sustaining the upper protruding part of the building.
Here every building has many stories to tell, and one feels like losing himself after every smallest detail: unfortunately I could dedicate just a couple of hours to the Sketchcrawl, and I was sorry to leave the company too early, when I was still feeling like sketching and I would have liked to have more time to get to know better my fellow sketchers. The only thing I can do is hope in the next time...
(watercolour pencils on travel sketchbook Winsor & Newton 5,8"x8,3" cm).

11 luglio 2012

Via Faenza



Quando devo spostarmi a piedi da un luogo all'altro di Firenze, amo scegliere non il tragitto più breve, ma quello che mi piace di più, e che magari mi permette di ammirare qualcosa di bello, o di emozionante.
Fra i miei percorsi preferiti, c’è sicuramente via Faenza.
Orientata in direzione della porta a Faenza (oggi inglobata nella Fortezza da Basso) oltre la quale si trovava il convento delle monache faentine, oggi nel suo tratto più vicino al centro è un ambiente piacevolissimo, brulicante di vita e di piccoli negozi e localini senza pretese, spesso gestiti da stranieri.
Passavo di qui con la mia mamma quando andavamo insieme al vicino mercato di San Lorenzo, o venivamo in un semplice ma ben fornito negozio di pelletteria proprio qui vicino, di recente sostituito da una rosticceria cinese.
(Non è invece fra le strade che percorro a cuor leggero di notte: dopo la chiusura dei negozi, i vicoli stretti e poco frequentati di questa zona si prestano agli incontri furtivi di chi fa traffici illeciti, ed è meglio starne lontani).
Nel mio disegno, che ho eseguito in un afoso pomeriggio di inizio luglio, ho ritratto anche la piccola chiesa di San Jacopo in Campo Corbolini (sulla sinistra), trascurata dalla maggior parte dei passanti forse per il suo aspetto dimesso, nonostante le nobilissime origini  fu fondata nel remoto anno 1206, e dal 1256 appartenne ai Cavalieri Templari e più tardi, ai Cavalieri di San Giovanni (detti successivamente di Rodi e di Malta).
(matite acquarellabili su taccuino da viaggio Winsor and Newton 14,9x21 cm).

When I have to go by feet from one place to another of Florence, I love to choose not the shortest way, but the one that I like most, and that allows me to admire something beautiful or exciting.
Among my favourite ways, there surely is via Faenza.
Oriented towards the Faenza Gate (now included in the Fortezza da Basso), beyond which there was the convent of the Nuns of Faenza, today in its part closer to the city centre it’s a very pleasant scene, swarming with life and small shops and unpretentious restaurants, often managed by foreigners.
I used to walk here with my mother when we went together to the near market of San Lorenzo, or we came to a simple yet well stocked leather shop just near here, recently replaced by a Chinese rotisserie.
(While it isn't one of the streets where I walk with a light heart at night: after the closing time of the shops, the narrow and sparsely attended alleys of this area lend themselves to the sneaky encounters of those who make illegal deals, and it's better to keep out).
In my drawing, made in a sultry afternoon of early July, I also portrayed the small church of Saint Jacopo in Campo Corbolini (on the left), neglected by the majority of those walking by maybe for its humble look, despite its noblest origins  it was founded in the remote 1206, and from 1256 it belonged to the Knights Templar and, later, to the Knights of Saint John (subsequently called Knights of Rhodes and of Malta).
(watercolour pencils on travel sketchbook Winsor & Newton 5,8"x8,3" cm).