30 gennaio 2010

La piazza di San Lorenzo

Ho eseguito il disegno per questo acquerello stando seduta sui gradini della chiesa di San Lorenzo, a pochi passi dal Duomo di Firenze, in un bel pomeriggio di ottobre.
A livello della strada, ci sono i piccoli negozi e le bancarelle del mercato, ma vale la pena distogliere lo sguardo da quello che c'è in vendita per ammirare l'interessante palazzo che ospita l'Osservatorio Ximeniano, fondato nel 1786 e tuttora attivo nel rilevamento di dati meteorologici e sismici.
Si tratta comunque di un angolo della città molto piacevole, presente nei miei ricordi fin da tempi ormai lontani.

I have made the drawing for this watercolour sitting on the steps of the church of San Lorenzo, a short distance from the Duomo of Florence, in a beautiful afternoon of October.
At street's level there are the tiny shops and the stalls of the market, but it's worth turning away from the things on sale and admire the interesting building that hosts the Osservatorio Ximeniano, the observatory founded in 1786 and still active in the detection of meteorological and seismic data.
Anyway, it's a very pleasant corner of the city, present in my memories since very distant times.

24 gennaio 2010

Una villa in campagna - A villa in the countryside


Questo acquerello ritrae una delle ville che abbelliscono la campagna intorno a Firenze: la villa di Castelpulci. Nacque come residenza signorile privata, per lungo tempo di proprietà della famiglia Riccardi, ma dopo l'estinzione della dinastia divenne proprietà pubblica e fu quindi destinata a ospedale psichiatrico.
Vi fu ricoverato il poeta Dino Campana, che qui morì nel 1932.
Attualmente la villa è oggetto di lavori di restauro che porteranno alla creazione del Centro Universitario Fiorentino della moda.


This watercolour represents one of the villas that embellish the countryside around Florence: the "Villa di Castelpulci". It was erected as a private noble mansion, for a long time owned by the Riccardi family, but after the dynasty estinguished it became public property and was therefore destined to psychiatric hospital.
The poet Dino Campana was hospitalized here, where he died in 1932.
At present the villa is undergoing a restoration, directed to the creation of the Florentine University Centre of Fashion.

16 gennaio 2010

La porta chiusa... a colori


Questo è l'acquerello che ha fatto seguito al disegno del post precedente. Quando l'ho iniziato, avevo in mente qualcosa di fiabesco e sognante poi, a poco a poco, ho cominciato a sterzare verso un risultato vagamente sinistro: le mie emozioni di fronte alla "Porta chiusa" hanno condizionato l'ispirazione iniziale.
Non posso inoltre nascondere che esistono leggende un po' cupe sul palazzo.
Sarebbe interessante aprirla, un giorno, quella porta.

This is the watercolour that followed the drawing of the previous post. When I started it, I had in mind something fairy and dreamy then, as I was making it, I began to turn towards a vaguely grim result: my feelings in front of the "Closed door" have conditioned the final inspiration.
Moreover, I can't hide that there are rather dark legends about this building.
It would be interesting if I could open that door, one day.

10 gennaio 2010

La porta chiusa


Questo è un disegno a matita che ho fatto qualche tempo fa, traendolo da una fotografia che avevo scattato durante una passeggiata nel centro di Firenze. Il portone fa parte di un palazzo del XVII secolo non lontano da piazza SS. Annunziata. Ho eseguito questo disegno senza preoccuparmi di rispettare allineamenti e proporzioni, anzi divertendomi a deformare la realtà; da questa sorta di esperimento ho tratto successivamente un acquerello. Ogni volta che torno a guardare questo lavoro, non ripenso tanto all'antico palazzo che l'ha ispirato, né alla stretta strada lastricata in pietra su cui questo si affaccia, quanto alla sensazione di esclusione che ogni porta chiusa inevitabilmente trasmette. Così, non posso fare a meno di considerare questo disegno innanzitutto come una metafora.

This is a pencil drawing that I have made some time ago, taking it from a photograph I had taken during a walk through the streets of the centre of Florence. The door is part of a XVII Century building, not very far from Piazza SS. Annunziata. I have made this drawing without taking care of respecting alignments and proportions, on the contrary I've been enjoying myself destorting reality; from this sort of experiment I later made a watercolour. Each time I turn back to this work, I don't think of the ancient building that inspired it, nor of the narrow street paved with stone overlooked by it, but I think of the feeling of exclusion that every closed door unavoidably brings. So, I can't help considering this drawing as a metaphor, first of all.

05 gennaio 2010

Il Battistero

In questo acquerello, eseguito su carta da pacchi marrone, ho rappresentato il più misterioso ed inquietante degli edifici di Firenze, il Battistero. Ha origini antichissime, per alcuni risalenti all'XI secolo d.C., per altri al V, e rivela evidenti influssi classici, orientali, bizantini, romanici. Ha la forma di un prisma ottagonale sormontato da una piramide a base ottagonale, con gli otto lati orientati secondo i punti cardinali.
Il mio sentimento davanti a questo edificio è vicino a quello che provò lo scrittore e critico letterario Giorgio Manganelli nel suo viaggio a Firenze, descritto in un suo memorabile reportage. “Quell'edificio ottagonale è di durezza assoluta, un diamante dell'intelligenza. Luogo geometrico, è preda e sede di geometria in ogni sua parte (...). È impossibile amare il Battistero, giacché il Battistero non vuole essere amato; ci sono edifici che desiderano essere guardati, altri che insieme sollecitano e se ne vergognano; ma il Battistero è intimamente cieco, esso sa contemplare solo se medesimo. Da questa concentrazione su se stesso, questo luogo trae una potenza che invade tutta Firenze”. (Giorgio Manganelli, Geometria del terrore, in La favola pitagorica, Milano, Adelphi, 2005).

In this watercolour, made on brown wrapping paper, I have represented one of the most mysterious and unsettling buildings of Florence, the Battistero. Its origin dates back to the oldest times, for someone to the XI century AD, for others to the V, and reveals different influences: classical, oriental, Byzantine, Romanesque. It has the shape of an optagonal prism surmounted by an optagonal pyramid, with the eight sides oriented toward the points of the compass.
My feeling towards this building is close to what the writer and literary critic Giorgio Manganelli felt during his trip to Florence, described in one memorable reportage he wrote.
“That optagonal building is of absolute hardness, an intelligence diamond. Geometry locus, it is prey and seat of geometry in every part (...). It is impossible to love the Battistero, because the Battistero does not want to be loved; there are buildings that want to be looked at, others that beg and at the same time are ashamed of it, but the Battistero is intimately blind, it can only contemplate itself. From this concentration on itself, this place draws a power that invades all Florence”. (Giorgio Manganelli, Geometria del terrore, in La favola pitagorica, Milano, Adelphi, 2005).