23 dicembre 2010

Il Duomo sotto la neve - The Duomo under the snowfall

Non nevica spesso, a Firenze; per questo quando la settimana scorsa l'intera città si è ritrovata sotto a una intensa nevicata, tutti hanno rivolto gli sguardi al cielo, in parte affascinati dai mutamenti del paesaggio che stavano disegnando una città nuova nell'aspetto e magicamente silenziosa, in parte preoccupati per i possibili disagi che la neve, come sempre succede in questi casi, avrebbe portato. Gli eventi hanno dimostrato che c'era motivo di preoccuparsi: migliaia di persone sono rimaste bloccate nel traffico che si è formato sui viali, nella stazione ferroviaria di Santa Maria Novella dove gran parte dei treni venivano cancellati, in autostrada dove la circolazione è rimasta interrotta per ore, e molti hanno dovuto passare la notte nei luoghi di lavoro, in alberghi o altri luoghi di accoglienza appositamente allestiti, o addirittura in automobile.
Nel primo pomeriggio, durante la nevicata, ho potuto fare qualche foto, e non mi sono fatta sfuggire l'immagine del Duomo che sembrava dissolversi nel cielo cupo mentre la Cupola imbiancata diventava simile a una gigantesca torta ricoperta di zucchero a velo; dalla foto ho tratto un disegno che ho cercato di eseguire più velocemente possibile, privilegiando le sensazioni rispetto all'esattezza dei dettagli.


Con questa immagine in cui il Duomo sembra appartenere più al Cielo che al mondo terreno, faccio a tutti i miei auguri di Buone Feste.


It doesn't snow frequently, in Florence; that's why last week, when the whole city found itself under an intense snowfall, everyone looked at the sky, partly fascinated by the changes of the landscape that were outlining a city with a new look and magically silent, partly worried for the possible discomfort that the snow, as always happens in these cases, would have caused. The events demonstrated that there were good reasons to be worried: thousands of people were blocked in the traffic jam along the viali (boulevards), at the train station of Santa Maria Novella where most of the trains were cancelled, in the motorway where the traffic was stopped for hours, and many had to spend the night in their places of work or in hotels or in other places expressly set up, or even inside their cars.
In the afternoon, during the snowfall, I had the opportunity to take some photographs, and I didn't miss this image of the Duomo that seemed to fade in the gloomy sky while the whitened Dome was resembling a gigantic cake covered with a dusting of sugar; from the photo I've made a drawing that I've tried to complete as quickly as possible, favouring my feelings rather than the accuracy of details.


With this image where the Duomo seems to belong more to Heaven that to the earthly world, I give to all my Season's greetings.

13 dicembre 2010

Piazza Savonarola

Questa è la piazza intitolata a Girolamo Savonarola, situata in un quartiere che risale all'Ottocento, quando furono abbattute le mura che circondavano la città e in luogo di esse furono realizzati i viali di circonvallazione, fra i quali anche il viale Matteotti, che separa il più antico centro storico da questa zona caratterizzata dalla compostezza ed eleganza dei suoi palazzi e delle sue vie (guarda la mappa).
C'è un notevole contrasto fra la serenità che regna in questo luogo, abbellito da un bel giardino pubblico, e il personaggio inquietante che domina la piazza, rappresentato nella statua di pietra che sorregge una splendente croce dorata: fra Girolamo Savonarola, il frate domenicano che sul finire del Quattrocento sconvolse la città con le sue prediche apocalittiche, raccogliendo numerosissimi seguaci, finché il contenuto della sua predicazione lo portò prima ad essere scomunicato dal papa e infine alla terribile condanna al rogo, che fu eseguita in piazza della Signoria nel 1498.
Nel convento di San Marco un dipinto, che potete vedere qui, rappresenta e fa rivivere il momento dell'esecuzione, ricordato anche da una lapide tuttora presente in piazza della Signoria sul preciso luogo del rogo.


This is the square dedicated to Girolamo Savonarola, in an area dating back to the Nineteenth Century, when the walls that surrounded the city were demolished and in their place were made the Viali di Circonvallazione (ringroads): among these the viale Matteotti, dividing the oldest city centre from this area, characterized by the grace and elegance of its buildings and streets (see the map).
There's an outstanding contrast between the peacefulness that reigns over this place, embellished by a beautiful public garden, and the unsettling figure that dominates the square, represented in the stone statue holding a shining golden cross: fra Girolamo Savonarola, the Dominican friar who at the end of the Fifteenth Century shocked the city with his apocalyptical sermons, gaining many followers, until the substance of his preaching lead him first to be excommunicated by the Pope and finally to the terrible condemnation to be burnt at the stake, which was executed in Piazza della Signoria in 1498.
In the convent of San Marco a painting, that you can find here, represents and lets us live the moment of the execution, also reminded by a plaque still existing in piazza della Signoria in the exact point where the stake was placed.

30 novembre 2010

Il "Palazzo del Sonno" - The "Palace of Sleep"


In città è chiamato il "Palazzo del Sonno", la sua massa imponente domina il Viale Spartaco Lavagnini nel suo tratto più vicino alla Fortezza da Basso. Ed è proprio dai giardini della Fortezza che ho scelto di realizzare questo piccolo acquerello, per fare in modo che la cortina degli alberi del viale smorzasse un po' l'enorme mole di questa costruzione, sede delle Ferrovie dello Stato.
Da tempo quando osservo questo palazzo lo immagino simile a una gigantesca nave che viaggia attraverso il tempo, il cui equipaggio è costituito dalle persone che ogni giorno si vedono entrare in silenzio nei grandi portoni, dentro al quale probabilmente ogni azione è regolata da rigide procedure, e dove forse si trovano fantastici, sterminati archivi di disegni di treni ed opere ferroviarie...


In the city it is known as the "Palace of Sleep", its imposing mass dominates the Viale Spartaco Lavagnini in its part that is closer to the Fortezza da Basso. And it's just from the garden of the Fortezza (Fortress) that I chose to make this small watercolour, to let the curtain of trees smooth a little the huge mass of this building, where stays a branch of the State Railways.
For some time, when I've been looking at this palace, I've imagined it as similar to a gigantic ship sailing through time, whose crew is made of those who are seen every day entering the large doors in silence, where probably every act is ruled by rigid procedures, and where maybe there are fantastic, endless archives of drawings of trains and railway works...

10 novembre 2010

"Chi si ferma, sogna" - "The one who stops, dreams"


"Chi si ferma, sogna" sta inciso sulla pietra della fontana al centro di questa piccola piazza nel centro di Firenze.
In realtà, questo spazio non è nato per essere una piazza: in origine faceva parte del monastero quattrocentesco intitolato alla Santissima Annunziata e a Santa Caterina dove risiedevano le monache di clausura dette "le murate" e più tardi, dal 1851 al 1983, negli anni in cui il monastero ebbe la funzione di carcere della città – il carcere delle Murate – fu il cortile in cui i detenuti trascorrevano la loro "ora d'aria".
Soltanto da pochi anni, dopo che il carcere è stato riconvertito in complesso di edilizia pubblica, gli è stata assegnata questa nuova destinazione. Tuttavia, le piccole, strette finestre, gli angusti passaggi e i muri antichi continuano a raccontare il passato di quest'ampia parte di città, ed anche i moderni pilastri metallici che ho ritratto nell'acquerello, simili alle sbarre di una gigantesca cella, intendono mantenere la memoria di questo luogo, che come si legge sulla stessa fontana, fu un tempo "sede di pena e costrizione", ed "è ora pubblica piazza dedicata alla libertà e allo scorrere della vita".

"The one who stops, dreams" is carved on the stone of the fountain placed in the middle of this small square in the centre of Florence.
Actually, this space wasn't created to be a square: originally it was part of the XV Century monastery dedicated to the Santissima Annunziata (Most Holy Annunciation) and to Santa Caterina (Saint Catherine) where the cloistered nuns called "le murate" ("the walled up") stayed and later, from 1851 until 1983, in the years when the monastery was used as city jail – le Murate jail – it was the yard where the prisoners spent their hours of recreation.
Only in the last few years, after the jail has been transformed into a public housing complex, the square has gained this new function. However, the small windows, the narrow passages and the ancient walls keep on telling the past of this wide part of the city, and also the modern metal pillars that I have represented in my watercolour, resembling the bars of a gigantic cell, are intended to maintain the memory of this place, which as can be read on the same fountain, once was "a place of punishment and duress" and "is now a public square dedicated to freedom and to the flow of life".

06 novembre 2010

Armonia e decadenza alla Santissima Annunziata - Harmony and decay at the Santissima Annunziata


Passare, e magari fermarsi per una breve sosta in piazza Santissima Annunziata significa prendersi una pausa dalla confusione delle strade affollate per lo shopping o per il turismo ed immergersi in una dimensione dove regnano la geometria, le proporzioni, la razionalità. Qui non ci sono negozi o altre attrazioni, ma solo la serena armonia di sobrie architetture rinascimentali.
In questo schizzo ho raffigurato l'angolo che questa piazza forma con via della Colonna, dove termina il loggiato dello Spedale degli Innocenti di Filippo Brunelleschi, costruito a partire dal 1419 e, sulla sinistra, il portico seicentesco della chiesa della Santissima Annunziata.
È una piazza accogliente, grazie alle scalinate sulle quali si può sedere, ai portici che offrono riparo, alle piacevoli fontane (una di queste è visibile in un mio precedente post); purtroppo proprio per questo motivo è esposta al degrado portato dalla presenza di persone senza fissa dimora, non tutte fra le più tranquille.


Passing through piazza Santissima Annunziata and stopping there for a short pause means taking a break from the mess of the streets crowded for shopping or for tourism and submerge oneself in a world ruled by geometry, proportions, rationality. Here there are no shops nor other attractions, but only the quiet harmony of plain Renaissance architectures.
In this sketch I have represented the corner formed by the square with via della Colonna, where the loggia of the Spedale degli Innocenti — built by Filippo Brunelleschi from 1419 — ends and, on the left, the XVII Century porch of the Santissima Annunziata church.
It's a welcoming square, thanks to the stairs where one can sit, to the loggias that offer shelter, to the pleasant fountains (one of these can be seen in one previous post); unfortunately just for this reason it's exposed to the decay brought by the presence of homeless people, not all of the most quiet kind.

30 ottobre 2010

Ancora qualche ricordo di Treviso - Some more souvenir of Treviso

Treviso - Piazza dei Signori
sul treno: Lara che legge un libro
on the train: Lara reading a book
sul treno: passeggero sconosciuto
on the train: unknown passenger

Dal mio taccuino di schizzi, ancora alcuni disegni realizzati durante il fine settimana trascorso a Treviso a fine settembre. Il primo, fatto durante una pausa a un caffè in piazza dei Signori, il secondo e il terzo fatti in treno sulla via del ritorno a casa.
Non sono una disegnatrice compulsiva, sempre con il taccuino pronto non appena vedo qualcosa degno di essere ritratto: il mio approccio al disegno è più rilassato, e nella scelta dei miei soggetti mi affido a un'ispirazione che raramente è istantanea, ma nasce da ricordi o da suggestioni che si fanno strada dentro di me a poco a poco. E nemmeno ho l'abitudine di fare ritratti ad amici e amiche quando ci incontriamo (anche se sarebbe senza dubbio divertente) poiché ho sempre il timore di apparire troppo invadente o esibizionista o di scontentare in qualche modo il soggetto del mio ritratto! (In questo caso, la mia carissima amica Lara che era insieme a me non ha protestato...).
A Treviso è stato diverso: ho avuto a che fare con la rapidità, la casualità, gli sguardi degli altri in una misura per me prima sconosciuta.
E' stato divertente, e penso che sia stata un'esperienza utile: da allora ho molta meno difficoltà a disegnare in luoghi affollati, dove tutti mi vedono e non manca mai chi guarda e commenta le pagine del mio taccuino.

From my sketchbook, a few more sketches made during the weekend spent in Treviso at the end of September. The first made during a break at a café in piazza dei Signori, the second ad the third made on the train on our way home.
I'm not a compulsive sketcher, always with the sketchbook ready every time I see something worth being portrayed: my approach to sketching is more relaxed, and in the choice of my subjects I rely on an inspiration that is rarely instantaneous,  but sprouts from memories or suggestions that push their way inside of me little by little. And neither I have the habit of portraying my friends whenever we meet (even if it would be indubitably funny), because I always fear to appear too intrusive or exhibitionist or to displease the subject of my portrait! (In this case, my dear friend Lara who was with me didn't protest...).
In Treviso it was different: I had to deal with quickness, casualness, the eyes of the other people in a way that I had never knew before.
It was exciting and I think it was also a useful experience: from then I have less difficulties in drawing in crowded places, where everyone sees me and there's always someone who looks and comments the pages of my sketchbook.

24 ottobre 2010

La Biblioteca di San Marco - The Library of San Marco


Dietro piazza San Marco, oltre il basso muro che delimita a nord l'antico convento, appare la sagoma dell'elegante, bellissima Biblioteca, costruita fra il 1437 e il 1443 da Michelozzo di Bartolomeo su commissione di Cosimo de' Medici. L'esterno dell'edificio è in sintonia con la semplicità dell'interno, costituito da tre bianche, luminose navate scompartite da due file di colonne in pietra. 
I numerosi motorini parcheggiati lungo il marciapiede, le macchie sul muro, i fili elettrici in vista, i manifesti multicolori sembrano stratagemmi di cui la Biblioteca si serve per passare inosservata e mantenere così, indisturbata, la sua funzione di silenziosa custode dei preziosi codici miniati che da secoli sono conservati al suo interno.

Behind piazza San Marco, over the low wall that borders the northern side of the ancient convent, appears the shape of the elegant, beautiful Library, built between 1437 and 1443 by Michelozzo di Bartolomeo on commission of Cosimo de' Medici. The exterior of the building is in tune with the simplicity of the interior, made of three white, bright aisles divided by two rows of stone columns.
The many scooters parked along the sidewalk, the stains on the wall, the power wires in full view, the colourful posters seem stratagems used by the Library to remain unnoticed and so maintain, undisturbed, its function of silent keeper of the precious illuminated codes that have been preserved inside it for centuries.

19 ottobre 2010

29° Sketchcrawl nel quartiere di San Lorenzo - 29th Sketchcrawl in the area of San Lorenzo

la Biblioteca Laurenziana
the Laurentian Library
il Canto de' Nelli



La mattina di sabato 16 ottobre ho partecipato al mio primo Sketchcrawl nel quartiere di San Lorenzo a Firenze. 
Il primo disegno l'ho realizzato all'interno del complesso di San Lorenzo, dove dal silenzioso chiostro posto a fianco della chiesa è possibile ammirare l'esterno della Biblioteca Laurenziana, progettata e costruita da Michelangelo Buonarroti.
Il secondo disegno mostra invece il vivace, colorato mercato che anima le strade intorno alla chiesa, frequentato soprattutto dai turisti. A Firenze non solo le strade e le piazze hanno un nome, ma talvolta anche gli angoli fra due strade. Questo angolo si chiama, in maniera tipicamente fiorentina, "Canto de' Nelli". In lontananza, si vede la sagoma rossa e verde dell'ottocentesco Mercato Centrale, fatto di ferro e vetro. In primo piano, l'insegna dei vecchi magazzini "La Medicea", ormai chiusi da diversi anni, mi ricorda un modo diverso e superato di fare acquisti, quando eravamo tutti un po' più sobri e forse noiosi nel vestire, e andare per negozi non era considerato particolarmente divertente.
Potete vedere altri miei disegni dal vero realizzati nella zona di San Lorenzo, e in particolare il retro di Palazzo Medicil'Osservatorio Ximeniano proprio di fronte alla chiesa e la Sacrestia Nuova di San Lorenzo.

In the morning of Saturday 16th of October I made my first Sketchcrawl in the area of San Lorenzo in Florence.
I made the first drawing inside the complex of San Lorenzo, where from the silent cloister placed beside the church it's possible to admire the external walls of the Laurentian Library, planned and built by Michelangelo Buonarroti.
The second drawing instead shows the lively, colourful market (mainly frequented by tourists) that livens up the streets surrounding the church. In Florence not only streets and squares have a name, but sometimes also the corners between two streets. This corner is named, in a peculiarly Florentine manner, "Canto de' Nelli". In the distance, the red and green shape of the XIX Century Mercato Centrale, made of glass and iron. In the foreground, the sign of the old stores "La Medicea" now closed for many years, reminds me of a different, old fashioned way to do shopping, when we all dressed in a more sober and maybe boring way, and shopping wasn't considered particularly exciting.
You can see other location drawings that I made in the area of San Lorenzo, and in particular the rear of Palazzo Medicithe Osservatorio Ximeniano just in front of the church and the Sacrestia Nuova of San Lorenzo.

16 ottobre 2010

Il Casino della Livia


Questa settimana sono tornata a disegnare in piazza San Marco, dove si trova un'altra costruzione che da tempo avevo in animo di ritrarre: il cosiddetto "Casino della Livia" ispirato dall'architettura di Bernardo Buontalenti anche se in realtà realizzato dal meno noto architetto Bernardo Fallani nel 1775.
Il nome deriva dal fatto che, dopo essere stata sede di un ufficio granducale, la palazzina diventò la residenza dell'attrice Livia Malfatti Raimondi, amica del granduca Pietro Leopoldo.
Alla base del muro alla destra dell'edificio, sulla stessa panca di via dove mi trovavo la settimana scorsa mentre dipingevo la facciata di San Marco, c'era un senzatetto con intorno a sé il suo corredo di borse e sacchetti, anche lui come me seduto in silenzio ad osservare la piazza.

This week I came back to sketch in Piazza San Marco, where there is another building that I have had in mind to portrait for a long time: the so-called "Casino della Livia", inspired by the architecture of Bernardo Buontalenti, even if it was actually built by the less known architect Bernardo Fallani in 1775.
The name derives from the fact that, after being the seat of an office of the Grand Duchy, the small palace became the home of the actress Livia Malfatti Raimondi, friend of the Grand Duke Pietro Leopoldo.
At the foot of the wall on the right of the building, on the same panca di via where I sat last week while I was painting the façade of San Marco, there was a homeless with his equipment of bags and shoppers around him, just like me sitting in silence, observing the square.

08 ottobre 2010

La chiesa di San Marco - The church of San Marco



Il convento di San Marco, che occupa un intero isolato nel centro di Firenze, ha origini molto antiche, anche se il suo aspetto attuale è dovuto principalmente all'importante ristrutturazione che subì nella prima metà del Quattrocento. La chiesa, rimaneggiata al suo interno più volte nei secoli, si contraddistingue per la sua facciata settecentesca, ornata di statue e bassorilievi.
La piazza antistante la chiesa è oggi così caotica, soprattutto per il continuo passaggio di autobus e taxi, che difficilmente la facciata riesce ad attirare gli sguardi dei passanti.
Per disegnarla ho scelto un punto di vista laterale, approfittando della presenza di una comoda panca di via, e per essere veloce e concisa ho usato la matita a carboncino e poi l'acquerello.
Nonostante il rumore e il viavai di persone ho lavorato con grande tranquillità, disegnando mentre cominciava a piovere e dipingendo in un altro giorno sotto un sole caldissimo.
Circa un anno fa, all'incirca dallo stesso punto, disegnai una veduta della piazza.


The Convent of San Marco, which stands in an entire city block in the centre of Florence, has ancient origins, although its current shape is mainly due to the important renovation that it underwent in the first half of the XV century. The church, whose interior has been modified several times through the centuries, is characterized by its XVIII century façade, decorated with statues and bas-reliefs.
The square in front of the church nowadays is so chaotic, most of all because of the continuous passage of buses and taxis, that the façade can hardly attract the  eyes of the people passing by.
In order to draw it, I chose a lateral point of view, taking advantage of the presence of a panca di via, and to be quick and concise I used charcoal pencil and then watercolour.
Despite the noise and the coming and going of many people, I worked with great peacefulness, drawing while the rain was beginning and painting in another day under a very hot sun.
Nearly one year ago, approximately from the same point, I draw a view of the square.

01 ottobre 2010

Il raduno degli Urban Sketchers Italy a Treviso - The meeting of the Urban Sketchers Italy in Treviso



Ho trascorso l'ultimo fine settimana a Treviso, dove ho avuto l'opportunità di partecipare a una serie di eventi collegati al Comic Book Festival 2010; fra questi la splendida mostra Carnet de Voyage e il raduno degli Urban Sketchers Italy.
In occasione di quest'ultimo, per la prima volta ho provato l'emozione di sentirmi parte di un gruppo unito dall'interesse comune per gli schizzi dal vero, e con grande entusiasmo mi sono impegnata nella realizzazione di questi due acquerelli: il primo eseguito lungo uno dei canali che circondano la Pescheria, il secondo in piazza Sant'Andrea.
(Ne ho fatti anche alcuni altri, li pubblicherò fra breve tempo).
Mi sono divertita moltissimo, ed è stato molto bello anche poter sfogliare gli sketchbooks degli altri disegnatori e ascoltare i loro racconti circa le tecniche, i procedimenti usati, i piccoli trucchi per ottenere gli effetti migliori.
Vorrei quindi ringraziare tutti, e in particolare vorrei rivolgere un grazie speciale ad Andrea Longhi, senza il quale non avrei mai potuto prendere parte a tutto questo!
p.s. guarda la mappa!

I spent the last weekend in Treviso, where I had the opportunity to participate to several events connected to the Comic Book Festival 2010; among these, the wonderful exhibition Carnet de Voyage and the meeting of Urban Sketchers Italy.
On the occasion of the latter, for the first time I had the feeling of being part of a group united by the common interest in location drawings, and with great enthusiasm I engaged myself in the making of these two watercolours: the first 
was made along one of the canals surrounding the Pescheria, the second in Piazza Sant'Andrea.
(I also made some other sketches, I'll post them in a short time).
I enjoyed myself so much, and it was really beautiful to flip through the pages of the other sketchers' books and listen to their tales regarding techniques, proceedings, the little tricks to obtain the best effects.
So I would like to thank everyone, and in particular I would like to give a special thank you to Andrea Longhi, without whom I couldn't ever take part to all this!
p.s. see the map!

23 settembre 2010

Il giardino pensile - The hanging garden


A poca distanza dal Teatro Comunale, in una delle zone più eleganti della città, appare in mezzo ai tetti qualcosa di inaspettato: un incredibile giardino posto sulla sommità di un palazzo per altri aspetti tradizionale e austero, dal quale svettano dei sorprendenti pini.
Non è inusuale trovare alberghi dotati di roof garden, a Firenze ce ne sono diversi, ma questo ha qualcosa di speciale: forse è il fatto di trovarsi su un edificio non troppo alto, in un contesto di strade piuttosto ampie, condizioni che permettono di percepire facilmente dall'esterno la presenza di vegetazione e di alberi.
E poi, quegli alberi dall'aspetto così comune e familiare hanno l'aria di essere spuntati lì per caso, come l'erba che a volte si vede apparire sulle grondaie o sui tetti, nata da semi portati dal vento.
[Per chi trova incredibili questi pini coltivati sul tetto, consiglio questo link al sito dell'Hotel Kraft, con le immagini del giardino pensile! (28/9/2010)].

A short way from the Teatro Comunale, in one of the most elegant areas of the city, amid the roofs something unexpected appears: an incredible gar­den placed on the top of a building otherwise traditional and austere, from which a few surprising pines stretch out.
It's not unusual to find hotels with a roof garden — in Florence there are many — but this one has something special; maybe it's the fact that it's placed on a building that is not so high, in a context of quite wide streets, conditions that allow to perceive easily from the outside the presence of vegetation and trees.
And then, those trees with their common and familiar appearance give the idea that they have sprouted by chance, like the grass that sometimes one see on the gutters or on the roofs, born from seeds brought by the wind.
[To those who find incredible these pines grown on the roof, I give my advice to take a look at this link to the website of the Hotel Kraft, with the pictures of the hanging garden! (28/9/2010)].

15 settembre 2010

La cupola di San Frediano in Cestello - The dome of San Frediano in Cestello



Dall'insieme compatto dei tetti di Firenze, emergono i volumi imponenti e tuttavia aerei di numerose cupole, che appaiono sospese nel cielo come se a sostenerle fosse l'aria stessa; prima fra tutte ovviamente la cupola di Santa Maria del Fiore, emblema della città, intorno alla quale se ne dispongono altre, più piccole e meno conosciute.
Fra queste una delle mie preferite è la cupola della chiesa di San Frediano in Cestello, posta sulla riva sinistra dell'Arno, edificata alla fine del XVII secolo, che ho rappresentato in questo acquerello guardandola dalla vicina piazza del Carmine.
Stavolta non ho disegnato le macchine in sosta, poiché tutta la piazza non è altro che un esteso parcheggio, ma ho preferito concentrarmi sulla cupola e su quanto la circonda: il campanile, le semplici, antiche case del quartiere di San Frediano con i tradizionali tetti in cotto, il cielo di Firenze in un bel pomeriggio di fine estate.


From the whole of the roofs of Florence, the imposing and yet aerial volumes of numerous domes emerge and look like hanging in the sky as if they were supported by the air itself; first of all obviously the dome of Santa Maria del Fiore, emblem of the city, around which many others, smaller and less known, are disposed.
Among these one of my favourite ones is the dome of the church of San Frediano in Cestello, placed on the left bank of the river Arno, built at the end of the XVII century, which I have represented in this watercolour looking at it from the near piazza del Carmine.
This time I haven't drawn the parking cars, because all the square is nothing but a wide car park, but I've preferred to concentrate on the dome and what is around it: the bell tower, the simple, ancient houses of the district of San Frediano with their traditional tile roofs, the Florence sky in a beautiful afternoon at the end of summer.

05 settembre 2010

I tre archi - The three arches


È ancora molto caldo a Firenze per dipingere nelle prime ore del pomeriggio, ma la tranquillità che ho trovato in questa strada della città mi ha attratta in modo tanto irresistibile che né l'alta temperatura né la  luce abbagliante sono riuscite a fermarmi.
Non ho idea di che cosa esattamente ci sia al di là di questi tre archi quasi completamente riempiti da una rigogliosa pianta di glicine: forse un giardino privato, o forse una corte condominiale; dalla strada si può solo intuire o immaginare quello che resta nascosto dal muro. Nel contesto decisamente austero in cui si trova questa costruzione, questa vegetazione esuberante insieme all'inusuale architettura che le fa da complice mi sono apparse come un bel sorriso su un volto fino a un minuto prima burbero e serioso.
Inizialmente pensavo di lasciare senza colore le sagome delle automobili in sosta, per dare maggior risalto al soggetto, ma mentre procedevo con l'acquerello mi sono resa conto che il magnifico colore del cielo, e il glicine stesso, si riflettevano sulle carrozzerie lucide, così alla fine ho lasciato che anche queste facessero parte di questo piccolo lavoro, pagina iniziale del mio nuovo taccuino da schizzi.

It's still very hot in Florence to paint in the first hours of the afternoon, but the peacefulness that I found in this street of the city has attracted me so overwhelmingly that nor the high temperature nor the dazzling sunlight could stop me.
I have no idea of what exactly is behind these three arches almost completely filled with a luxuriant wisteria: maybe a private garden, or maybe a condominium's courtyard; from the street one may just perceive or imagine what is hidden by the wall. In the definitely austere context where this building is placed, this exuberant vegetation together with the unusual architecture that acts as its accomplice appeared to me as a beautiful smile on a face that until one minute before looked surly and severe.
Initially I was thinking to leave uncoloured the outlines of the parked cars, in order to give more prominence to the subject, but while I was proceeding with the watercolour I realized that the magnificent colour of the sky, and the wisteria itself, were reflecting on the shiny bodies of the cars, so at the end I let also them be part of this little work, opening page of my brand new sketchbook.

23 agosto 2010

Costruzioni lungo il fiume - Buildings along the river

Per ritrarre questa costruzione in mattoni rossi, non ho dovuto inoltrarmi in aree appartate e poco conosciute: essa si trova infatti sulla strada che collega Scandicci a Firenze, percorsa ogni giorno da migliaia di persone, in prossimità del ponte che attraversa la Greve. Devo purtroppo ammettere di non conoscere granché del passato di questo edificio, a parte il fatto che un tempo ospitava un mulino, mentre oggi appare inutilizzato, e con le sue finestre simili a grandi occhi sembra assistere impassibile allo scorrere del traffico e al silenzioso fluire delle acque del fiume.
L'acquerello è stato realizzato interamente sul posto.
Avendo finito la carta da acquerello in piccoli fogli da schizzo in agosto inoltrato, non ho potuto comprarne di nuova poiché tutte le cartolerie che conosco sono chiuse per ferie (come gran parte dei negozi in genere), così mi sono dovuta accontentare dei fogli di carta liscia e un po' troppo leggera di un vecchio album, a dire il vero non molto soddisfacenti.


In order to portray this red brick building, I didn't have to go to secluded, almost unknown areas: in fact it is placed along the road that connects Scandicci and Florence, covered by thousands of people every day, near the bridge that crosses the Greve. Unfortunately I must admit that I don't know much about the past of this building, except that once it hosted a mill, while today it appears to be unused, and with its windows resembling big eyes it seems to watch impassively the traffic running and the river silently flowing.
The watercolour was made entirely on location.
Since I have finished the watercolour paper in small sheets for sketching during August, I couldn't buy some new paper because all the stationery stores that I know are closed for the summer holidays (as most of the shops in general), so I had to be content with the sheets made of a smooth and a little too light paper coming from an old drawing book, I have to say not so satisfactory.

16 agosto 2010

Paesaggio con giovani alberi e ponte pedonale - Landscape with young trees and pedestrian bridge


Durante le ultime settimane ho potuto impiegare un po' del mio tempo per fare delle piacevoli passeggiate nei dintorni di casa mia, tornando ad esplorare luoghi che non vedevo da molto tempo, sebbene fossero stati negli anni della mia infanzia lo scenario di gran parte delle mie giornate, soprattutto in estate.
Questo è vero solo in parte per questo giardino pubblico, situato in un'area che in passato ho frequentato a lungo trovandosi vicino a quella che un tempo era la mia scuola media, ma poiché il giardino è stato realizzato solo successivamente, in tempi piuttosto recenti, non ho ricordi particolari che me lo rendano caro.
Non ci sono giochi per bambini, perciò è frequentato soprattutto da bambini in bicicletta o appassionati di jogging o ginnastica di tutte le età, oltre che dalle persone più anziane per passeggiare. Poco distante c'è un campo di calcio e, un po' più in là, anche dei campi da tennis. Le strade sono lontane perciò è un posto molto tranquillo.
La passerella pedonale sullo sfondo attraversa il fiume Greve, che mi ha accompagnata come un vecchio amico in quasi tutti gli acquerelli di questa estate, compreso quello recente della "Casa abbandonata" (che rivolge il suo misterioso retro proprio verso il fiume, un po' più a monte).


In the last few weeks I've had the opportunity to spend some time making pleasant walks in the surroundings of my home, going back and exploring places that I hadn't seen for a long time, although they had been the scenery of most of my days in the years of my childhood, particularly in summertime.
This is true only partially for this little park, placed in an area I've been hanging around for a long time in the past, as it is close to what once was my junior high school, but since the park was created only later, in quite recent times, I don't have particular memories that make me hold it dear.
There are no child games, so it is frequented mostly by children in their bicycles or people of every age keen about jogging or gymnastics, as well as by elderly people to go for a walk. Not far from here there is a soccer pitch and, a little further, also a few tennis courts. Streets are far away, so it's a very quiet place.
The pedestrian bridge in the background crosses the river Greve, which has been accompanying me like an old friend in almost all the watercolours of this summer, included the one of the "Abandoned house" (whose mysterious rear side faces the river, a little up stream).

11 agosto 2010

La casa abbandonata - The abandoned house



In una strada fiancheggiata da case decorose anche se modeste, dove tutti i giardini sono ben tenuti e offrono ai passanti la vista e il profumo di fiori multicolori e la piacevole ombra di alberi dalle folte chiome, la presenza di una casa abbandonata, segnata dal tempo e dall'incuria e circondata da una vegetazione cresciuta in modo scomposto, mi è apparsa come un elemento di mistero e di inquietudine in un contesto altrimenti sereno e ordinato.
L'ho osservata con curiosità, provando a immaginare quale potrebbe essere la sua storia, e notandone certi dettagli singolari, come i pilastri un po' troppo esili e tuttavia rivestiti in pietra, i volumi insolitamente sporgenti sul vuoto, le finestre dalle proporzioni sgradevoli, formanti un insieme che con il trascorrere del tempo non si è nobilitato ma è soltanto invecchiato, diventando inesorabilmente fuori moda.
Ho pensato che forse è proprio il suo aspetto sgraziato la causa del suo attuale stato di abbandono; la si potrebbe paragonare a una signora dal brutto carattere che a un certo punto della sua vita si è ritrovata sola e dimenticata da tutti. Per questo ne ho fatto volentieri il soggetto di un acquerello.
Quella che ho qui ritratto è la vista che appare dal cancello principale, che ho disegnato stando in piedi sul marciapiede e ho colorato successivamente a casa.

In a street bordered by dignified yet unassuming houses, where all gardens are well kept and offer the passers by the view and the smell of multicoloured flowers and the plesant shadow of trees with thick foliages, the presence of an abandoned house, marked by time and negligence and surrounded by vegetation grown untidily, has appeared to me as something full of mistery and uneasiness in a context that is otherwise peaceful and tidy.
I have observed it with curiosity, trying to imagine which might be its story, and at the same time I have noticed certain odd details, like the piers too thin and however covered with stone, the unusually protruding volumes, the unpleasant proportions of the windows, making a whole that with the passing of time hasn't become noble but it has just got old and inexorably out of fashion.
I have thought that maybe it's just its awkward look the reason for its present condition of neglect; one may compare it to a bad tempered lady who at one point has found herself alone and forgotten by all. That's why I've loved to let it become a subject for a watercolour.
The one I have depicted here is the view that appears from the main gate, which I drew standing on the sidewalk and I coloured afterwards at home.

08 agosto 2010

Qualcosa che ama il sole - Something that loves the sun


Questo è il mio primo contributo al tema settimanale proposto dal gruppo Everyday Matters. Il tema di questa settimana è il n. 285: "Disegna qualcosa che ama il sole". Il mio pensiero è andato subito ai coloratissimi peperoncini che da poche settimane abbelliscono il mio balcone: basta guardarli per avere in mente il sole, il caldo, l'estate.


This is my first contribution to the weekly drawing challenge proposed by the Everyday Matters Group. The theme of this week is no. 285: "Draw something that loves the sun". At once I couldn't help thinking of the colourful red peppers that have been adorning my balcony for the last few weeks: one just have to look at them to have in mind the sun, the heat, the summer.

06 agosto 2010

La collina al di là del fiume - The hill beyond the river


In questo periodo trovo particolarmente piacevole ed anche divertente dipingere paesaggi naturali, e per fortuna nei dintorni di Firenze, anche a brevissima distanza dalla città, si aprono numerose viste sulle colline circostanti che possono facilmente costituire dei soggetti interessanti.
Ho realizzato questo piccolo acquerello stando seduta su una panchina rivolta verso la collina di Scandicci Alto, al di là del fiume Greve, in un mattino caldo e pieno di luce. Intorno a me, molto silenzio e solo pochi passanti: qualche anziana signora a passeggio, alcuni nonni che accompagnavano i nipotini a giocare sulle altalene in una piccola area giochi poco distante.
Sarà bello ripensare a questi momenti di lentezza e di tranquillità quando, fra un paio di settimane, finirà questo periodo di pausa da tutte le mie consuete attività ed il ritmo delle mie giornate sarà completamente diverso.

During this last period I find particularly pleasant and also entertaining painting natural landscapes, and fortunately in the outskirts of Florence, also very near the city centre, there are many views on the surrounding hills that may easily represent interesting subjects.
I made this small watercolour sitting on a bench facing the hill of Scandicci Alto, beyond the river Greve, in a warm morning, full of light. Around me, plenty of silence and just a few people passing by: some old ladies walking, some grandparents going with their little grandchildren to the small playing area with the see-saws nearby.
It will be beautiful to remind these moments of slowness and peace when, in a couple of weeks, this break from all my usual activities is expected to end and the pace of my days will completely change. 

02 agosto 2010

Estate lungo il fiume - Summer along the river


Le sponde dei fiumi, anche dove questi lambiscono o attraversano un'area urbana, sono spesso un mondo a parte rispetto alla città: non appena vi si accede si dimenticano l'asfalto, il traffico, il cemento e si sperimenta un ambiente fatto di animali acquatici, insetti, piante e fiori come se ci si trovasse in aperta campagna.
Pochi giorni fa, in un mattino pieno di sole, mi sono immersa in questo paesaggio fatto di acqua e vegetazione, e subito ho provato il desiderio di rappresentare con degli acquerelli quello che mi stava intorno.
Non sentendomi però ancora abbastanza esperta nel dipingere paesaggi, ho pensato di cominciare con un piccolo lavoro di prova, confrontandomi subito con la difficoltà di una vista poco ortodossa per la mancanza di punti focali forti, il taglio che esclude completamente il cielo, l'assenza di profondità dello sfondo, poiché lo sguardo si interrompe sulle piante che costeggiano il fiume dalle acque ferme e fangose.
Non posso dire di essere particolarmente soddisfatta del risultato, però lo considero un punto di partenza rispetto al quale conto di migliorare.

The banks of the rivers, even where they touch or cross an urban area, are often a world apart from the city: as soon as one gets there, he forgets asphalt, traffic, concrete and experiences an environment made of aquatic animals, insects, plants and flowers as if one were in the open country.
A few days ago, in a morning flooded with sunlight, I immersed myself in this landscape made of water and vegetation, and suddenly I felt the desire to represent with some watercolours everything that was around me.
Since I didn't feel yet enough experienced in painting landscapes, I had the idea of starting with a small test work, facing at once the difficulties given by an unorthodox view for the absence of strong focal points, the complete exclusion of the sky, the lack of depth of the background, as the look is interrupted by the plants bordering the river with its still, muddy waters.
I can't say that I am particularly satisfied with the result, but I consider it a starting point from which I trust to improve.

27 luglio 2010

La mia vecchia scuola elementare - My old primary school



Qualche giorno fa durante una breve passeggiata ho rivisto la mia vecchia scuola elementare. Ormai non è più una scuola elementare, credo che sia in parte utilizzata come scuola superiore ad indirizzo commerciale, in parte come scuola materna; in ogni caso, in questo periodo è silenziosa e vuota perché, come tutte le scuole pubbliche, è chiusa per le vacanze estive.
L'ho trovata un po' invecchiata e trascurata nell'aspetto, ma alle finestre ha ancora le tende alla veneziana di colore verde chiaro che ricordo così bene, e in definitiva dall'esterno non appare molto cambiata.
Ricordo che al suo interno c'era un piccolo anfiteatro a pianta rettangolare e circondato da un parapetto, che per molti versi somigliava a una piscina e infatti tutti noi bambini lo chiamavamo proprio così: "la piscina".
Per rendere più "morbido" il disegno di questo edificio un po' monotono come lo sono molte costruzioni in cemento armato, ho eseguito l'acquerello con la tecnica su fondo bagnato, tenendo inclinato l'album da disegno per lasciare che l'acqua gocciolando creasse effetti variabili e un po' imprevedibili.


A few days ago, during a short walk I saw again my old primary school. Now it's not a primary school anymore, I think it's used partly as commercial high school, partly as infant school; anyway, in these days it's silent and empty because, like all public schools, it's closed for the Summer holidays.
I have found it a little aged and neglected, but at the windows it still has the light green Venetian blinds that I remember so well and, all things considered, it doesn't appear so changed from the outside.
I remember that inside there was a small rectangular amphitheatre surrounded by a parapet, which for many reasons resembled a swimming pool, in fact we children used to call it just so: "the pool".
In order to "soften" the drawing of this building, a little monotonous as many constructions made with reinforced concrete, I have made this watercolour with the technique on wet paper, keeping the sketchbook inclined to let the water drip creating variable, unpredictable effects.

24 luglio 2010

I pini nel giardino della piscina - The pines in the garden of the swimming pool


Pochi giorni fa, passando a piedi vicino alla piscina comunale di Scandicci – cosa che non mi capitava di fare da lungo tempo – ero rimasta colpita dalle imponenti dimensioni di alcuni pini che svettavano da dietro la siepe di recinzione del giardino, al punto che mi ero ripromessa di dedicare loro un acquerello alla prima occasione.
Questa mattina, passando di nuovo a pochi passi dalla piscina, che in questo periodo è chiusa per lavori, ho scoperto che gli operai avevano da poco finito di abbattere proprio uno dei pini che avevano suscitato la mia ammirazione.
So che purtroppo si tratta di interventi necessari poiché molti degli alberi di questa specie ormai rappresentano un pericolo per le persone: all'indomani della nevicata dello scorso dicembre ne ho visti molti con i grossi rami a terra o addirittura con il tronco abbattuto sotto il peso della neve.
Così, avendo in borsa un piccolo taccuino e una penna, ho fatto un velocissimo schizzo della fila di pini rimasta lungo il lato sud della recinzione, pensando che forse era l'ultima occasione per farlo.


A few days ago, walking near the municipal swimming pool of Scandicci – something that I hadn't done for a very long time – I was impressed by the large dimension of some Stone Pines standing out behind the hedge that encloses the garden, to such an extent that I had decided in my heart to dedicate them a watercolour at the earliest opportunity.
This morning, walking again near the swimming pool, which is currently closed as there are works in progress inside, I found out that the workers had just finished to cut down one of the pines that had aroused my admiration.
I know that unfortunately this work is necessary, because many trees belonging to this species now represent a danger for people: the day after the snowfall of last December I saw many of them with the big branches fallen down or even with the trunk broken by the weight of the snow.
So, having in my bag a small notebook and a pen, I made a very quick sketch of the row of Stone Pines still remaining along the southern side of the enclosure, thinking that maybe it was my last opportunity to do it.

22 luglio 2010

Il ponte sulla Greve - The bridge on the Greve


Questo acquerello ritrae un angolo di Scandicci che è familiare a chiunque sia solito passeggiare – o pescare – lungo le sponde della Greve o semplicemente abbia l'abitudine di percorrere il ponte qui raffigurato sullo sfondo, recentemente intitolato "Ponte 28 febbraio".
La costruzione sulla destra, da poco recuperata, mi è cara poiché mi legano ad essa molti ricordi, in gran parte raccontati dai miei familiari che per qualche tempo, molti anni fa, ci hanno vissuto.
Pare che si trattasse di un mulino, un tempo, come testimonia anche il nome della via in cui si trova: "via del Molin Nuovo", anche se nella mia memoria è stato sempre occupato, almeno parzialmente, da abitazioni al piano superiore e da un'autofficina al piano terra, ed è stato poi per molti anni dismesso.
La pescaia, che forma una piacevole piccola cascata, è solitamente affollata di deliziosi animali acquatici: anatre, gallinelle, nutrie, che però a quanto pare in questi giorni di grande caldo preferiscono trovare rifugio altrove, probabilmente in qualche anfratto del fiume più generoso di ombra.


This watercolour depicts a corner of Scandicci that is familiar to anyone who usually walks – or goes fishing – along the banks of the Greve, or simply is in the habit of passing on the bridge represented here in the background, recently named "February 28th Bridge".
The building on the right, recently restored, is dear to me as I am tied to it by many memories, mostly told by my parents who have lived there for some time, many years ago.
It seems that once it was a mill, as testified by the name of the street where it is: "via del Molin Nuovo" (meaning "New Mill Street"), although in my memory it has always been occupied, at least partially, by dwellings on the upper floor and by a repair shop on the ground floor, and then it has been abandoned for many years.
The weir, which forms a pleasant small waterfall, is usually inhabited by a crowd of delightful aquatic animals: ducks, moorhens, coypu, which in these days of great heat seem to prefer to take refuge elsewhere, maybe in some place along the river more generous of shadow.

17 luglio 2010

Una piccola parentesi - A small digression


Avendo visto in alcuni blog ed anche su Flickr numerosi ritratti molto interessanti, un po' per volta è venuto anche a me il desiderio di ritornare a questo genere di rappresentazione artistica. Parlo di ritorno perché, molto prima di iniziare a studiare l'architettura e a dipingere paesaggi, i miei primi disegni erano soprattutto ritratti.
Ho realizzato questo piccolo lavoro velocemente, per quanto mi è stato possibile di getto, traendo il soggetto da una fotografia in bianco e nero trovata sul web.


After I have seen many interesting portraits in several blogs and also on Flickr, little by little I have started to feel like coming back to this kind of artistic representation. I am talking about coming back because a long time before beginning to study architecture and to paint landscapes my first drawings were mainly portraits.
I have made this small artwork quickly, straight off as much as I could, taking the subject from a black and white photograph found in the web.

11 luglio 2010

Cielo d'estate - Summer sky


Oggi, nelle prime ore del mattino, guardando fuori dal mio balcone mi sembrava di avere davanti uno spettacolo bellissimo.
Alle nove faceva già caldo, ma essendo domenica, le strade erano piacevolmente silenziose: dal balcone si potevano udire le conversazioni dei rari passanti usciti per accompagnare fuori il cane o per fare due passi prima che la temperatura diventasse eccessiva. Il colore del cielo era così intenso da far pensare che il mare fosse lì vicino (mentre in realtà dista almeno un centinaio di km), tutti i colori apparivano ravvivati da una luce incantevole, e così non ho potuto fare a meno di realizzare questo piccolo, veloce acquerello, come per prendere nota di queste belle, dolci sensazioni.


Today, in the early morning, looking out of my balcony I felt like I was in front of a wonderful scene.
At nine a.m. it was already hot, but being on Sunday, the streets were pleasantly silent: from the balcony I could hear the words of the few passers-by who had come out to accompany their dogs or just to go for a stroll before temperature became too high. The colour of the sky was so intense to let think that the sea was near (while it's at least one hundred km away), all the colours appeared brightened by an enchanting sunlight, so I couldn't help making this little, fast watercolour, as a way to take note of these beautiful, sweet feelings.